Skinoussa-Naxos

Questa è decisamente una baia stupenda: l’acqua è verdissima e siamo qui in solo due barche di Italiani (quando si è all’estero, il nazionalismosi conta).

Data la bellezza del postoFabio fa volare il vecchio Drone: ha già 7 anni e ogni volta che deve tornare è un patema perchè sembra che proprio non voglia. Comunque fa il suo lavoro e abbiamo quindi delle foto e dei video stupendi.

Claudia e Joe decidono di andare a fare un’escursione: mettono tutto in una borsa ermetica e vanno a terra con i sup. Poi dalla spiaggia salgono sulla collina che forma il lato sud della baia (quella verso nord è recitantata). Da lassu si godono un panorama fantastico su tutte le Cicladi.

Noi invece rimaniamo in barca e ci vengono a trovare a nuoto gli italiani dell’altra barca: l’amica che abbiamo scoperto avere in comune ci ha messo in contatto con whattsapp e li abbiamo invitati per un caffè e tante chiacchiere e racconti di mare.

Quando Claudia e Joe tornano andiamo a terra a nuoto…è bella lunga e controvento mi sembra non finire mai. E si che io nuoto a stile libero ma con maschera e boccaglio. Vediamo anche una grotta bellissima, piccola e pulita che sarebbe un garage perfetto per il Potino.

Pranziamo con una gustosa cofanata di farro freddo al pesto con pomodori e poi via, verso nord.

Come previsto abbiamo il vento sull naso e c’è parecchia onda per cui procediamo a motore per una ventina di miglia e balliamo un pochino ma non sta male nessuno

Arriviamo nel porto di Naxos dove Gregory (il master del porto) ci aveva detto di aver trovato un posto per noi. Invece siamo in doppia fila agganciati ad un catamarano e dopo lunghe discussioni e lamentele ci mette pure un’altra barca sull’altro lato per cui noi siamo come in un sandwich.

Il fatto è che: primo, è un porto greco per cui vale un po tutto, è un bel disordine e c’è molta anarchia, in secondo luogo la capienza è limitata perchè stanno ancora costruendo un secondo porticciolo turistico che per il momento è vuoto e infine è previsto tantissimo vento fra due giorni per cui tutti cercano di infilarsi.

Vabbhe, comunque abbiamo acqua e corrente e non stiamo proprio male. I giovani danno una bella sciacquata alla barca che è ormai incrostata di sale e Claudia pulisce anche tutti i candelieri con l’antiruggine.

Facciamo la doccia e ci mettiamo belli (i maschi con la camicia) e andiamo a vedere il paese che purtroppo il tramonto è già iniziato.

Sull’ isolotto collegato a terra da una stretta stradina dove ci sono i resti del tempio di Apollo (la zona si chiama La Portara perche’ davvero i resti rimasti formano una porta) si vedono in lontananza tantissime persone affollate a vedere il tramonto… deve essere un place to be e magari ci andiamo domani.

Ci fermiamo in uno dei tanti locali che stanno in fila sul lungo-porto per il solito spritz e intanto ci vediamo anche la finale olimpica della staffetta maschile. Eh si, perchè in queste settimane ci sono le Olimpiadi di Parigi e ogni giorno ci teniamo aggiornati sull’avanzamento del medagliere.

Entriamo poi nelle stradine interne, piene di gente e di negozietti e andiamo a cercare una trattoria consigliata dal greco locale con cui Fabio ha fatto un po’ di amicizia.

La trattoria deve essere davvero conosciuta perche facciamo un bel po di coda prima di poterci sedere….ma ci offrono un bicchiere di Ritzina (vino greco…faro’ a breve un post dedicato). Grigliatona di carne con uno Shiraz locale un po troppo acido.

Torniamo in barca e subito a nanna