Mattinata a Koufonissi e poi trasferimento a Skinoussa.
Abbiamo dormito tranquilli nonostante tutte le previsioni e gli alert del portolano che davano l’ancoraggio scomodo. Facciamo veloce colazione (sempre con yougurt e semini) e poi torniamo a terra. Prendiamo prima la strada che va verso est ed esce presto dal centro abitato: tante casette bianche con lussureggianti bouganville che ormai sono tutte residences o airbnb. Scendiamo la collina e arriviamo ad una spiaggetta incantevole con acqua verdissima, qualche foto e poi decidiamo di tornare indietro.
Proseguiamo la passaggetta proprio lungo costa, passando vicino al molo di attracco dei traghetti e continuando sull’altro lato del paese, fino a quando finiscono le case anche da questa parte e vediamo dei mulini. Ci viene voglia di fare foto ad ogni angolino…. e comunque non rendono giustizia ai colori. Sosta per una limonata in un baretto in alto dove c’è una vista a 180 gradi sul mare.
Facciamo un po di spesa per il pranzo (il frigo piange roba fresca) …ma poi non resistiamo e ci fermiamo al baretto dello spritz di ieri sera per un avocado toast e delle frittate.
Torniamo in barca e ci dirigiamo verso sud: pochissime miglia con il vento in poppa fino all’isola di Skinoussa.
Schinoussa (chiamata anche Schoinousa) è oggi ciò che Koufonissi rappresentava fino a 7-8 anni fa: un’isola tranquilla, abitata da poche persone ancora legate a tradizioni contadine e molto accoglienti nei confronti degli altrettanti pochi visitatori che arrivano qui. Sono pochi, e sono viaggiatori che rifuggono le isole più turistiche alla ricerca di una Grecia autentica. Il bello di quest’isola è la sua semplicità. Alcuni comfort moderni sono introduzioni recenti (il primo benzinaio aperto sull’isola risale al 2014; il primo autobus pubblico è ancora più recente), ma Schinoussa si fa amare così.
Il suo isolamento, cruciale per il mantenimento di ritmi di vita così tradizionale, si deve probabilmente al fatto che Schinoussa fu abbandonata secoli fa perché spesso preda di attacchi pirati e tornò ad essere abitata solo nella prima metà dell’Ottocento. I moderni “colonizzatori” di Schinoussa erano contadini provenienti dall’isola di Amorgos in cerca di terra da coltivare.
Ci intrigava la baietta piu a sud di tutte, protetta dal Meltemi ma abbastanza piccola. C’è solo un’altra barca a vela e alcuni gommoni (che se ne vanno al tamonto) per cui buttiamo l’ancora e ci ormeggiamo per bene. I ragazzi vanno a farsi una nuotatona mentre noi li raggiungiamo la spiaggia in sup. I bambini di 27 anni hanno fatto anche un castello di sabbia. la spiaggia è in realtà una lingua sottile e dall’altro lato c’è mare blu tempestato dal meltemi.
Facciamo conoscenza con le uniche altre due persone che hanno ormeggiato in questa baia e che sono una coppia di Milano (Elisabetta ed Enrico e ovviamente abbiamo amici in comune) con cui chiacchieriamo scambiandoci informazioni sulle nostre rotte e vite.
Torniamo tutti in barca ed è già ora di aperitivo. Fabio ci cucina poi i tortellini e a seguire giochiamo a Boomers (domande molto divertenti per diverse generazioni).
Oggi notte di San Lorenzo. Domani faro’ piu’ foto della baia.