TIPOTA la nostra barca
Dal 2015 al 2022 abbiamo vissuto in Asia a Singapore e durante il covid, con le quattro ragazze ormai cresciute ed autonome, abbiamo preso la grande decisione: il momento di partire per il sogno della nostra vita – il giro del mondo a vela – era arrivato!
La nostra barca del 1997, l’amato DOTS, non era adatta, sia per età che per impostazione corsaiola e spartana; quindi, la prima cosa da fare era trovare un mezzo che ci consentisse di navigare a lungo raggio, in due e in sicurezza. Negli anni passati, girando per saloni nautici e cantieri ci siamo fatti una idea di quello che avrebbe fatto al caso nostro: pozzetto centrale, dislocamento pesante, dimensione gestibile in due, impianti e attrezzature di qualità.
Abbiamo fatto una prima lista che includeva l’Halber Rassy 50, l’Amel 50, Il Contest 49, l’Oyster 495 e abbiamo iniziato a contattare i cantieri per capire i costi, i tempi e le opzioni. Per Amel ed Halberg Rassy avevamo fatto in passato un test di navigazione e visitato il cantiere ad Ellos.
Laura ha preparato un griglia di valutazione e dopo circa due mesi abbiamo scelto l’Amel 50. Le ragioni sono state molteplici.
- Un numero sufficientemente alto di barche prodotte per presumere che il cantiere abbia sistemato i difetti
- Una filosofia costruttiva molto attenta alla sicurezza e alla navigazione in equipaggio ridotto
- Un pozzetto con timoneria coperta
- Un prezzo che seppur alto, era inferiore alla concorrenza
Ci rimaneva qualche dubbio sulla complessità (per altro comune in queste barche) e sul cambio radicale di filosofia di navigazione a vela rispetto al DOTS
Così a marzo 2021 abbiamo ordinato il nostro AMEL 50, che sarebbe diventato il TIPOTA. Ci è stato assegnato lo scafo n.83 con consegna prevista per maggio 2023. La scelta degli allestimenti, degli impianti e delle customizzazioni è poi durata fino a dicembre 2022. Poi al Salone di Düsseldorf del 2023 abbiamo avuto anche la bella sorpresa che la nostra barca sarebbe stata un AMEL 50 Neo, la seconda serie della barca con parecchie migliorie di serie come la ruota in carbonio, una migliore insonorizzazione e un motore da 150Cv.
Tra il 2021 e il varo, siamo stati varie volte in cantiere a La Rochelle a vedere la nostra barca che veniva costruita e anche a fare un test in mare. Rimane storico il viaggio in furgone in cui abbiamo portato a La Rochelle tutte le nostre cose….il furgone are pieno al millimetro!
Finalmente, con qualche ritardo e incertezza finale (mancava il boma), il 17 luglio 2023 abbiamo battezzato TIPOTA a La Rochelle in Francia. Laura era elegantissima e la bottiglia di champagne era stata un regalo di Natale delle nostre figlie. Avevamo tanta paura che la bottiglia non si rompesse che per la foga Laura ha disintegrato la bottiglia sull’ancora finendo per tagliarsi.
Il logo di TIPOTA è stato disegnato da Shu, l’amica del cuore Giapponese di Flavia e rappresenta le nostre 4 figlie disegnate come farfalle nelle quali si cela l’iniziale del nome PCSF; che è anche la nostra targa (si poteva sceglierla) – PCSF 1991D.
Il TIPOTA ci ha impressionato fin dalle prime navigazioni nel golfo di Biscaglia e poi nell’aliseo portoghese per la sua capacità di tenere il mare e offrire comfort all’equipaggio. Sul DOTS, dopo una notturna si era esausti, su TIPOTA dopo 5 giorni di navigazione senza scalo e in due, eravamo ancora in forma.
L’armo è a sloop con Genoa e Trinchetta che richiede le volanti. La randa è avvolgibile nell’albero elettricamente; Genoa, Trinchetta e Gennaker sono anche loro rollabili elettricamente.
Abbiamo scelto di avere le gruette a poppa e abbiamo optato per un bellissimo OC Tender 300. Si tratta di un barchino rigido in carbonio che pesa solo 35 Kg, si riesce a portare a remi e tiene il mare meglio dei gommoni….oltre a non bucarsi. Lo abbiamo comprato in Nuova Zelanda, dove viene prodotto, fatto spedire a Singapore, poi nel container fino a Milano e infine in furgone da Milano a La Rochelle.
Come motore abbiamo un Aquamot 1.8 Elettrico e un Honda 6Cv a Benzina di rispetto.
TIPOTA ha un Volvo D3 150cv e un Generatore Mase Mariner 810; un water-maker Dessalator, le batterie al litio da 800A e i pannelli solari sulla dodge house e sopra le gruette del tender. L’elettronica è Furuno (plotter e i due piloti) e B&G (ripetitori e forward sonar). Per comunicare abbiamo un iridium Go e Starlink, il tutto integrato in un Peplink.
Abbiamo deciso di non avere GAS a bordo e la cucina è ad induzione. I serbatoi non sono enormi, 650 di Gasolio e 650 di Acqua.