Sabato 10 Agosto

Siamo ormeggiati in modo TERRIBILE  e pericoloso: siamo all’inglese contro il muro del molo sulla sinistra mentre a destra abbiamo sempre all’inglese altre due barche.

Quando passa il traghetto veloce entra un’onda grande che ci fa “chaccottare” come in uno scheker. Davvero pericoloso. Facciamo un po’ di amicizia con il vicino appoggiato a noi che si chiama Dimitri: è da solo e fa lo skipper ma con le previsioni in corso non lo ingaggia nessuno. Per noi è una fortuna perché sta (quasi) sempre in barca a vigilare.

I giovani vanno a vedere la Portara mentre noi continuiamo a mettere a segno i parabordi e le cime e li raggiungiamo poi in un baretto per una colazione.

La Portara  è un frammento dell’incompiuto tempio di Apollo che si trova sull’isolotto di Palatia che fu collegato alla terra ferma con una stretta strada di pietra. La leggenda narra che qui passarono una notte Teseo e Arianna dopo aver sconfitto il Minotauro e che Teseo, preso dal panico per dover sposare Arianna, la abbondo’ proprio sull’isolotto. Da qui la frase “piantare in asso”=”piantare a Nasso”.

La porta del tempio è costituita da due stipiti e un architrave di marmo. Ciascuno dei due stipiti ha un peso di circa 20 tonnellate. Queste parti sono state trasportate dalle cave di Flerio, lontane una decina di chilometri.

Il tempio, progettato nel VI secolo a.C., avrebbe dovuto essere lungo 57,5 metri e largo 26,5 ed essere dedicato al dio Apollo, ma non fu mai completato.

Nel corso dei secoli, il tempio incompiuto è stato utilizzato come chiesa e poi come cava per la costruzione di altri edifici.

Facciamo una passeggiata fre le bianche viuzze interne piene di solo 2 tipi di negozi: gioiellerie e abbigliamento. Saliamo fino al castello costruito dai veneziani che è stato sede anche di conventi e ci prendiamo una insalata sulla terrazza di Avaton che spazia su tutto la città e sul porto.

Torniamo in barca…e per fortuna perché si rompe la cima che tiene legata a noi la barca di Dimitri (nell’unico momento in cui lascia la barca) e riusciamo ad evitare un bel danno alla nostra prua.

Due partite a Macchiavelli e poi siamo ai saluti. Claudia e Joe con il loro zainetto scendono dalla barca e vanno in aereoporto. Che tristezza, che malinconia! Passeranno parecchi mesi prima che li rivedremo e in questi momenti io ho proprio male dentro.

Io e Fabio prendiamo il Potino e andiamo nella baia dopo il molo dei traghetti proprio sotto la Portara. Ormeggiamo ad una boa e poi foto di rito sotto la porta al tramonto.

Non resistiamo e ci fermiamo al baretto sulle rocce per uno spritz … 10 euro cad pero’ c’è una pace e una vista memorabile.

Torniamo in barca e ci facciamo belli per una cenetta a due dopo tanto tempo. E’ comunque sempre bello tornare alla nostra routine “a due”.

Si alza il Meltemi come previsto e durante la notte soffia forte.

Domenica 11 Agosto

Oggi giornata di lavoro per cambio ospiti (domani salgono i Brusadelli).

Per fortuna abbiamo trovato una laundry express che con il motorino è venuta a prendere le lenzuola e le spugne e me li ha riportate stirate (priceless!).

Abbiamo dovuto liberare la cabinetta con il letto a castello che ormai usiamo come deposito e aveva roba stivata che abbiamo dovuto sistemare sotto ai letti e in altri angoli.

Dopo tanto fregare e sistemare, Tipota è tornata bella bellissima.

Oggi abbiamo scoperto un’altra zona del paese che vale proprio la pena gironzolare: è l’area del vecchio mercato. Stradine bianche ancora piu’ strette con negozietti sempre turistici me un po’ piu’ piccoli e tavolini in fila da uno molto carini.

Ovviamente stasera ceniamo in uno di questi ristorantini molto tipicici e unici e gironzoliamo fra negozietti (non comperiamo niente, pero).

Tornati in barca giochiamo a burraco e poi Dimitri viene da noi a chiacchierare per un bel po e ci conferma che io port master Gregory è proprio un deliquente e se ne approfitta non solo dei turisti ma anche dei greci locali.