Koufunissi

Notte tranquilla nella baia Dentro di Dounussa e vederla al mattino senza nessuno sulla spiaggia è ancora piu bello.

Claudia e Joe vanno a farsi una lunga nuotata e noi li raggiungiamo con il Potino ed andiamo in esplorazione delle baietta con l’acqua verdissima. Buttiamo l’ancoretta e facciamo bagni e tante foto con la gopro ed è tutto un “ma che acqua”, “ma quanto è verde”.

Sempre a nuoto andiamo poi verso la spiaggia dove ad una profondità di circa 5 mt ci sono i resti di una nave tedesca affondata durante la seconda guerra mondiale che si vedono benissimo con la maschera e si riescono pure a toccare. Purtroppo quando arriviamo le batterie della gopro sono scariche comunque il relitto è molto grande e impressionante.

Questo cacciatorpediniere greco fu catturato dalla Kriegsmarine tedesca nel 1943 e la nave fu affondata dagli aerei alleati nel settembre 1944.

Dopo un ottimo pranzetto con orzo al pesto con gamberi e pomodorini ed un po di relax togliamo l’ancora e ci dirigiamo verso Koufunissi.

Il Meltemi è sempre sui 25 nodi e Tipota vola che è una meraviglia e arriviamo in poco piu’ di un’ora.

In realtà Koufunissi è composta da 3 piccole isole: Kato Kofunissi (abitata solo da capre ed un pastore), Keros (deserta) e Ano Koufonissi (l’unica abitata essenzialmente nel paese Khora).

Vorremmo ormeggiare nella baia tonda di Paralia Pori (a nord ovest con acqua verdissima) ma purtroppo ci sono già parecchie barche e soprattutto il vento è davvero troppo forte per cui andiamo a buttare l’ancora davanti alla spiaggia del paese di Koufonissa. Anche qui ci sono parecchie barche e bisogna stare attenti a non mettersi sulla rotta dei traghetti ma le raffiche sono meno intense e per fortuna l’ancora ha preso benissimo fin dal primo colpo.

Ricordi: siamo stati qui nel 2012 con barca charter insieme ai Piri. Le bimbe arano piccole e avevamo fatto 3 settimane da Atene a Kos (ndr: vedere libretto).

Doccia e poi a terra! Per primissima cosa uno spritz prima che il sole sparisca dietro alla collina e poi giretto fra le stradine bianche piene di localini, ristorantini e gente (molti italiani).

Andiamo a cenare in un posto oltre il porto, un po in alto, che volge verso l’antico mulino. Cena ok anche se siamo sulla terrazza battutta sempre da tantissimo vento.

Torniamo in barca che è un po tardi per cui andiamo subito a nanna (tranne Fabio, ovvio).

Per fortuna il vento è calato e passiamo una notte molto tranquilla. Torneremo a terra domani per fare altre foto