Lasciamo il nostro amato Karakoren dove abbiamo passato una notte: ci è tanto caro perchè è il posto della proposal di Paola e Alex e perchè è davvero unico e favoloso. Dopo circa 6 ore di navigazione con un po di onda e pochissimo vento (abbiamo provato 2 volte ad aprire le vele ma andavamo troppo fuori rotta) arriviamo nella baia di Kas.
Kas è una antica cittadina della Licia e si trova proprio di fronte alla vicinissima isola di Kastellorizo che pero’ è Grecia.
Anticamente si chiamava Antiphellos perchè era il porto della città di Phellos che si trovava nell’entroterra e la sua importanza è testimoniata dalla presenza di una delle piu’ antiche necropoli licie.
Durante il periodo romano, Antifello divenne famosa per l’esportazione delle spugne e del legname da costruzione proveniente dai boschi dell’Anatolia. Dopo il 395 essa divenne parte dell’Impero Romano d’Oriente.
Nel 1923, a causa dello scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia dopo la guerra greco-turca, la maggioranza della popolazione, che era greca e di cultura greco-ortodossa, abbandonò la città per la Grecia.
Noi prendiamo una delle boe rosse gratuite che si trovano nell’insenatura a sud. Sotto a queste acque ci sono i resti di un aereo Douglas DC3 caduto durante la seconda guerra mondiale e altri resti infatti durante il giorno ci sono parecchie barche organizzate che fanno immersioni.
Ceniamo in barca (test pentola a pressione) e poi lavoriamo un po al computer.
IL 9 luglio rimaniamo tranquilli in barca: bagni e giretto in sup ma poi Fabio deve passare 4 ore al telefono con il customer service di PepLink e TurkCell perchè abbiamo dei problemi di connessione.
Andiamo a terra e vediamo l’antico anfiteatro greco che si affaccia sul mare nell’ora migliore del tramonto. Il paesino è molto carino, pieno di gente e ristorantini. AL ritorno in barca scopriamo che il generatore (che doveva darci un po di refrigerio con una botta di aircon) non va. Dormiamo quindi un po preoccupati ma il meccanico Fabio la mattina dopo aggiusta tutto (si era rotta la girante)…fiiiuuuu.
Ci accorgiamo anche che si sta staccando un anodo dall’asse dell’elica: ottima occasione per testare anche il bombolino che gli amici hanno regalato a Fabio per il suo compleanno.
Ad un certo punto arriva una botta di vento tipo “San Vincenzo” (solo chi ha veleggiato sul lago di Como la conosce) con raffiche a 40 nodi e si spezza la cima che ci tiene alla boa: accendiamo il motore e non andiamo a scogli….quindi partiamo alla volta di Kekova.