Lasciamo Saint Barth per una breve navigazione con mare molto formato e vento forte con raffiche ben sopra i 20 nodi e ci fermiamo nell’insenatura abbastanza protetta dell’isola deserta di Fourchue.
Ci sono delle boe e quando arriviamo ci sono solo altre due barche anche se nel corso della giornata ne arrivano altre. Una è pure un Amel50 che avevamo incontrato a Martinique.
La baia è abbastanza ridossata dal mare ma le raffiche arrivano belle forti e non viene voglia di fare il bagno ma vediamo parecchie tartarughe che vengono a spiarci.
Fabio tira fuori per la prima volta la canna da spinning e passa parecchie ore a lanciare l’esca: riesce a prendere 3 pesciolini (probabilmente dei blue runners) che pero’ sono stati sufficienti per una buonissima cevice.
Andiamo anche a terra ma la spiaggia non è molto bella e non è possibile fare una passeggiata perchè ci sono delle recinzioni.
Passata la notte riprendiamo la navigazione verso nord. Era nostra intenzione fermarci a Saint Martin (nella parte francese) ma non abbiamo trovato posto nel Porto di Marigot e non vogliamo lasciare la barca in rada dato che sono stati segnalati tanti casi di abbordaggi e furti anche mentre le persone sono a bordo. Perhè rischiare?
Per cui decidiamo di saltare Saint Martin ed andare direttamente ad Anguilla dove arriviamo al tramonto e buttiamo l’ancora nella baia di Sandy Ground (l’unica dove è permesso ormeggiare liberamente).