Da Panama alle Galapagos

Lasciamo il porto di La Plaiyta di Panama martedi 1 aprile (ma non è un pesce d’aprile). Purtroppo le previsioni per le prossime settimane danno pochissimo vento per cui facciamo le ultime cose un po di corsa e anticipiamo la partenza di un giorno per poter prendere un piccolo spiraglio di aliseo.

Jen e Jon sono partiti e ci accompagna solo il grandissimo Ed in questa prima attraversata nel Pacifico.

Il primo pomeriggio è molto concitato. Con grandissima soddisfazione peschiamo un bel tonno e mentre Fabio lo sfiletta mi accorgo che nella cabina con i letti a castello (che adesso è diventata il nostro storage) c’è un macello pazzesco. Le scatole con le uova sono cadute, si sono aperte e c’è una gran frittata di 12 uova per terra … che piano piano cola anche nei gavoni. Un disastro appicicaticcio! Un’ora di lavoro per svuotare i gavoni (compreso quello con la cantina pieno di bottiglie). Buona occasione per fare pulizia e un po di ordine, giusto per vederla sempre positiva.

Il secondo e terzo giorno finisce il vento e dobbiamo andare a motore. Per quanto questo faccia risultare piu’ comoda la vita a bordo porta anche un bel po’ di noia e risulta comunque stancante.

Scopriamo che il freezer si è fermato ancora nonostante le seconda riparazione fatta a Panama. Questa volta non abbiamo alternative e dobbiamo davvero buttare via tanti chili di pesce che avevamo surgelato e cucinare le verdure. Che tristezza ma soprattutto che rammarico perchè non sappiamo se riusciremo a ripararlo.

Visto dunque l’andazzo, per tre giorni di fila, alle 4 del pomeriggio (sempre buona abitudine darsi una routine) fermiamo la barca e ci facciamo il bagno nell’oceano. L’acqua è incredibilmente calda ma ci sono anche parecchie meduse (filiformi, non a cupola) ma per fortuna niente squali. Il mare è cosi’ calmo che riusciamo davvero a nuotare e a fare il giro della barca.

Superata la metà della rotta prevista, quando viene buio la barca viene scortata da grandi uccelli che fanno uno strano rumore, simile a quello dei grilli e si divertono a girarci intorno andando alla nostra stessa velocità. Ogni tanto qualcuno si stanca e si appollaia sulla battagliola. Purtroppo le foto e i video non rendono l’effetto della magia di questi momenti sotto le stelle. Ovviamente alla mattina troviamo un bel lerciume sulla barca, molto meno magico! Di giorno sparicono e non sappiamo dove vadano.

Peschiamo anche uno squalo che vogliamo lasciare andare ma lui si agita cosi tanto che rompe il filo della canna e se ne va da solo portando con se tutto l’articiale fuxia.

Incontriamo tantissimi squall che sciacquano la barca e portano un po di vento e vediamo alcuni tramonti bellissimi.

Alle 15.13 di domenica 6 aprile attraversiamo l’equatore e passiamo nell’emisfero meridionale. E’ la prima volta per tutti noi 3 e come da tradizione ci travestiamo e facciamo un’offerta al dio del mare Nettuno.

La tradizione vuole che venga offerta una bevanda alcolica a Nettuno per assicurarsi un viaggio sicuro. Il rito del passaggio celebra sia le barche che i marinai che attraversano per la prima volta “la linea”. Ci sono molte usanze diverse tramandate nei secoli, compresa quella di una cerimonia in cui un membro dell’equipaggio si traveste da Nettuno (sarei io Laura) e gli altri indossano vesti colorate (i parei tornano sempre comodi). Generalmente bisogna lasciare un tributo a Nettuno (gli lanciamo un cantuccio italiano), e versiamo una bottiglia di bollicine (dopo averne bevuto un po). Comunque mi sono informata e c’è anche chi fa riti estramamente gogliardici.

Fabio scopre che lo shaft brake (un aggeggio che frena l’asse dell’elica che cosi’ non gira a vuoto quando si va a vela) ha le pastiglie andate e le sostituisce. Dopo poco pero’ sentiamo un terribile odore di bruciato… fermi tutto subito. Fabio si scioglie dal sudare in sala macchine per cercare di sistemare e scopre che c’è una blla d’aria nel circuito e comunque dovremo far aggiustare anche questo.

All’alba del 7 aprile buttiamo l’ancora ad Admiral Bay sull’isola di Santa Cruz alle Galapagos. Un altro grande pezzo è fatto!

2 Comments

  1. Luciano Bertuzzi (Oracle)

    Posto qui perché sulla vostra permanenza alle Galápagos-San Cristobal non e’ possibile lasciare commenti.
    Alle isole posti veramente incontaminati, bellissime le immersioni a Kicker Rock con uno squaletto in mezzo al nugolo di pesciolini (Salemis). Peccato non ci sono foto delle iguane, le Galápagos me le ricordavo abitate da questi numerosi rettili…

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