Da Grenada a Panama

Domenica 23 febbraio mattina lasciamo il porto di St. George a Grenada e, con una rotta quasi diritta verso ovest, arriviamo dopo sei giorni e mezzo a Panama percorrendo 975 miglia.

Siamo stati molto fortunati con il meteo che statisticamente in questo pezzo di mare rende la navigazione un po ostica al picco della stagione degli alisei fino a renderlo uno dei tratti piu’ complessi di tutto il giro del mondo (fiuuu).

Essendo solo in due abbiamo deciso di impostare i turni “secchi” e non “alternati”: io vado a dormire alle 9 e Fabio sta sveglio fino alle 3.30 e poi cambio. Non ci siamo trovati male.

I primi 3 giorni l’aliseo è stato costante, l’abbiamo avuto sempre di poppa piena e siamo andati velocissimi con blue water ranner oppure genoa tangonato e quasi due nodi di corrente a favore. C’era parecchia onda ma gestibile. Potrei creare una nuova scala per l’indicazione della forza del mare sulla base di cosa riesco a cucinare io: niente=forza 5, creackers=forza 4, piadina=forza 3, insalatona=forza due, primo+secondo=forza 1 🙂 🙂 ….Fabio invece riesce a cucinare quasi qualunque cosa con qualunque onda. Comunque grazie alle pilloline non sono stata male.

L’evento clu è stata la cattura di un grande marlin che a fatica abbiamo tirato a bordo e poi sfilettato, messo sotto vuoto ed infine gli abbiamo trovato posto nel freezer sacrificando delle buste di verdure.

Purtroppo nelle fasi concitate della cattura abbiamo perso il bastone con il rafio.

Abbiamo festeggiato il superamento delle 10.000 miglia con tanto di foto ricordo e bottiglia di champagne. Abbiamo anche fatto un bellissimo video che fa vedere tutta la strada che Tipota ha fatto fino ad oggi e continuiamo a guardarcelo perchè quasi non ci sembra vero.

I successivi due giorni di fronte alla Colombia, girata la punta di Maracaibo, invece è stato un po’ “complicato”, diciamo cosi’. Le onde erano sopra i 3 metri e il vento sopra i 30 nodi. Ballavamo a destra e a sinistra e facevamo fatica a fare tutto, ovviamente anche a dormire. Purtroppo una notte a causa di una raffica particolarmente forte il cuscinone prendisole di poppa che io adoro ha preso il volo rotolando verso prua senza fare danni per fortuna. Colpa nostra: non dovevamo lasciarlo fuori. Vediamo se riusciamo a farcene spedire uno nuovo da Amel.

Un giorno, non mi ricordo bene quale perchè si assomigliano un po tutti, un gruppo di delfini belli grossi si affianca a noi e da spettacolo: saltano fuori dalle onde da soli o in gruppo proprio come se volessero solo farsi vedere.

L’ultimo tratto della traversata sempre di fronte alla Colombia è stato decisamente piu’ tranquillo con un vendo sui 20 nodi, mare medio, purtroppo con quasi 2 nodi di corrente a sfavore questa volta.

Abbiamo creato un “book club” fra noi due cosi abbiamo un argomento in piu’ per chiacchierare. In questo momento stiamo leggendo “Questa creatura delle tenebre” che racconta l’avventura del Beagle e la storia di Darwin cosi’ ci prepariamo per le Galapagos.

Purtroppo lungo tutta la traversata ho avuto grandissime preoccupazioni per il mio papà che è ricoverato in ospedale che hanno tolto altre ore di sonno. Settimana prossima si torna a Milano.