Oggi GITA!!!
Turgutreis si trova a circa 30 km da Bodrum e cominciamo a pensare a come andarci. Taxi: troppo da pigri e costoso. Bicicletta: con sto caldo! E poi ci sono le montagne e abbiamo i nostri annetti. Motorino: ok.
Troviamo un posto a circa 15 minuti a piedi dal porto e per 30 euro al giorno noleggiamo un fantastico motorino GIALLO. A Fabio sembra di essere un transformer bumblebee. Ci forniscono anche degli helmets molto basic ma la signora ci dice che qualunque cosa succeda sono ca…i nostri e di non chiamarla.
Prendiamo la statale e sotto un caldo cocente saliamo e scendiamo le colline fra file infinite di casette/scatolette. Qui le case sono tutte uguali: dei cubotti bianchi con grandi finestre e tutte ad un piano.
Vediamo il mare e scendiamo la collina… come magari fece Alessandro Magno quando arrivo’ in Caria. La statale passa proprio a lato di un antico anfiteatro dove stanno allestendo uno spettacolo…ormai ne abbiamo visti tanti e quasi non ci meravigliamo.
Parcheggiamo sul lungomare e subito c’è aria di vacanza: tantissimi caicchi molto lussuosi in attesa di caricare turisti e tante bancarelle.
Alicarnasso era una città-stato greca situata nel territorio in cui oggi sorge il distretto di Bodrum; su una collina al suo interno si trovava il mausoleo di Alicarnasso, considerato una delle sette meraviglie del mondo antico.
Alicarnasso era situata sulla costa sud-occidentale della Caria, in un luogo pittoresco e strategico del golfo di Coo; originariamente occupava solo la piccola isola di Zefiria vicina alla spiaggia, ora dominata dal grande castello di San Pietro, ma successivamente si estese fino ad incorporare Salmace.
Patria del filosofo Dionigi e dello storico Erodoto, Alicarnasso fu una colonia della città di Trezene e nel VI secolo a.C. fece parte dell’esapoli dorica, da cui venne espulsa quando un suo cittadino, Agasicle, portò via un tripode (un vaso con 3 piedi) raffigurante Apollo Tropio; dopo essere stata saccheggiata da Alessandro Magno restò sotto l’orbita tolemaica, ma in seguito alla pace di Apamea divenne una città-stato libera da ogni egemonia straniera.
Il mausoleo di Alicarnasso è la monumentale tomba che Artemisia fece costruire per il marito, nonché fratello, Mausolo, satrapo della Caria.
Andiamo a visitare il castello di San Pietro che sorge su una penisoletta proprio sul mare… un po mi ricorda Castel dell’ovo di Napoli.
A inizio 1400 i cavalieri dell’ordine di San Giovanni vennero cacciati da Smirne dai mongoli e si insediarono ad Alicarnasso dove avviarono, probabilmente a partire dal 1403, l’ingrandimento della piccola cittadella.
La costruzione di ciò che essi chiameranno “Castello San Pietro” durerà circa un secolo. Una parte delle pietre utilizzate, di colore verdastro, proviene dall’antico Mausoleo di Alicarnasso, che un terremoto aveva finito col distruggere del tutto nel XIV secolo.
Il castello è praticamente un labirinto trasformato in museo (25 euro l’ingresso) con tante torri e seminato ovunque di resti di colonne, capitelli e targhe. Nelle varie stanze ci sono raccolte di anfore e ricostruzioni di antiche navi affondate con tutti i loro carichi. Ricostruzioni fatte benissimo e ci si domanda sempre come facessere a navigare solo a vela con barconi di legno stracarichi di ogni bene.
Ci ritempriamo dal caldo in un baretto e poi ritorniamo sulla nostra spider verso il porto con una breve sosta alla Decathlon (che fa sempre casa) dove comperiamo il secondo sup che va a sostituire quello di Singapore.
Abbiamo comperato i biglietti aerei per domani mattina: torniamo a Milano perché nonna Bruna sta proprio tanto male. Consegniamo la moto e facciamo cena ad un tavolino sulla spiaggia con un tramonto bellissimo.