Quando viaggiamo in auto o aereo, siamo solitamente collegati alla rete GSM che gestisce il fuso orario per noi, basta accendere il cellulare che l’ora sarà quella della località in cui siamo atterrati o del paese in cui siamo entrati.
Viaggiando in mare, invece bisogna gestire lo spostamento dell’orologio in base alla propria posizione manualmente; così mi sono preso la briga di capire esattamente come sono gestiti i fusi orari nel mondo.
Ci sono 24 fusi orari, ognuno dei quali copre 15 gradi di longitudine (24×15=360 gradi). Il fuso orario di riferimento è come per le coordinate, quello di Greenwich in UK e l’ora di quel fuso si chiama GMT (Greenwich Mean Time). Questo orario non è soggetto all’ora legale e quindi, in estate, è diverso dall’ora che si ha in Inghilterra.
A 180 gradi di longitudine (Est o Ovest) c’è il cambio di data, quindi passando questa linea si cambia l’ora e anche la data.
Navigando per mare si cambia quindi l’ora ogni 30 gradi di longitudine a partire da 7º 30` (Est o Ovest). Questo perchè il meridiano di greenwich è al centro della GMT che è larga 15º, quindi i cambi di fuso sono a multipli di 15º più 7º e 30`
Il disegno dei fusi orari è pulito, cioè segue le linee dei merdiani, ma essendo l’ora una convenzione, le singole nazioni hanno facoltà di definire l’ora che vogliono nel loro territorio e quindi sono fiorite una miriade di eccezioni al modello standard per cui le linee dei fusi orari nelle nazioni non sono dritte, ma seguono spesso i confini e hanno spesso configurazioni bizzarre dettate da svariati motivi politici, economici e pratici.
Alcune nazioni, come ad esempio l’India hanno anche deciso di inventarsi un fuso orario intermedio che quindi differisce dall’ora GMT per un numero di ore più 30 minuti.
Ogni fuso orario ha un nome tecnico definito da una lettera e dal nome fonetico di quella lettera nel codice internazionale. Il GMT si chiama Z (Zulu): verso Est i fusi si chiamano A, B, C, D … fino alla M (Alfa, Bravo, Charlie, Delta … Mike); verso Ovest si va invece a ritroso dalla N fino alla Y, quindi N, O, P, Q … Y (November, Oscar, Papa, Quebec … Yankee).
Anche in questo caso ogni nazione ha poi definito un nome per il proprio orario e questi sono i numi a cui siamo di solito abituati CET (Central European Time), ET (Eastern Time USA), JST (Japan Standard Time), CST (China Standard Time). In realtà la lista dei nomi comprende in pratica un nome per ogni paese e talvolta anche due nomi (con ora legale e senza), ma la maggior parte non sono usati e si prende quello della nazione più importante uguale a quello dove ci si trova. Ad esempio a Singapore si usa dire che la Time Zone è CST.
Qui comunque trovate la lista completa (Lista Time Zones)