Cartagena

Dopo tante isole (Sicilia, Sardegna, San Pietro, Mallorca, Formentera) torniamo sul continente…. e cominciamo a vedere da lontano le colonne d’Ercole.

E’ una lunga navigazione di circa 140 miglia con una notturna, inizialmente di bolina e poi di poppa.

Proviamo per bene l’andatura “da aliseo” con fiocco tangonato e randa con la ritenuta ma, durante una strambata non voluta, salta un golfare e pure il carrello della scotta di randa. Grande spavento ma non troppi danni…. poteva andare molto peggio e soprattutto meglio ora che in Atlantico.

Arrivare a Cartagena dal mare non è per nulla affascinante…anzi: appena entrati nel golfo si passa una raffineria e poi nel porto c’è una base militare (abbiamo visto anche un sottomarino), un molo dove attraccano le crociere del mediterraneo (migliaia di passaggeri scaricati il lunedi), uno scalo merci con luci gialle pieno di container e un cantiere….proprio poco idilliaco .

Standoci un po di giorni scopriamo pero che la cittadina invece è molto carina.

Fondata dal generale cartaginese Asdrubale nell’anno 227 a.C. con il nome di Qart Hadasht (città nuova) , fu la principale città dei cartaginesi in Spagna e da qui partì Annibale con gli elefanti per iniziare la Seconda guerra punica. Venne espugnata dopo un breve assedio (Assedio di Carthago Nova) dalle truppe romane comandate da Scipione l’Africano. Con la conquista romana cambiò nome in Carthago Nova e divenne una delle città più importanti della Hispania Citerior. Divenne colonia romana con Gaio Giulio Cesare nel 45 a.C. Più avanti, all’epoca dell’imperatore Diocleziano, divenne capitale dell’omonima provincia romana.

Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente cominciò la decadenza della città che, dopo aver fatto parte dell’Impero Bizantino, venne conquistata dai visigoti che la distrussero. Subì poi la dominazione araba fino alla riconquista avvenuta nel 1245. Bisogna attendere il XVIII secolo e il regno di Carlo III perché la città recuperi il suo antico splendore, con la costruzione di numerose opere di carattere militare come le mura della città e i castelli che la circondano.

Durante la guerra civile spagnola fu l’ultima città a cadere in mano ai nazionalisti il 31 marzo 1939. Attualmente appartiene alla comunità autonoma della regione di Murcia ed è la sede dell’Assemblea regionale.

Il porto turistico è ben attrazzeto e soprattutto il cantiere vicino (Astral) è molto grande per cui ripariamo abbastanza velocemente il carrello della randa.

Dal porto si raggiunge il centro con una bella passeggiata fra le palme costeggiando le antiche mura che hanno pure loro una passeggiata sulla cima.

La cittadina è molto ben tenuta con edifici ristrutturati mantenendo lo stile modernista. La via principale Calle Major è tutta piastrellata di marmo e piena di negozi e locali (ci scappa finalmente anche un po di shopping).

Visitiamo il museo Navale che contiene una infinita rassegna di modellini di navi e sottomarini e anche una copia dell’atlante catalano del 1300.

Da notare che la città ha una grande attenzione per opere artistiche: ci sono ovunque statue, murales e opere davvero belle…..c’è tanto da guardare in giro.

Imponente è l’anfiteatro romano che sorge proprio nel centro. Fino agli anni 90 era nascosto sotto a case ed edifici che hanno dovuto essere demoliti. Ovviamente ci sono strati e strati di fondamenta e mura che si sovrappongono.

Infine una chicca: nelle Americhe ci sono ben 23 città che si chiamano Cartago o Cartagena fondate ovviamente da conquistadores provenienti da qui.