Le Isole Ionie costituiscono un arcipelago greco nel Mar Ionio (ovvio!). Tradizionalmente denominato con il termine di Eptaneso, cioè “Le Sette Isole” , l’arcipelago comprende in realtà numerose altre isole oltre alle sette maggiori che sono:
- Corfù
- Passo, chiamata anche Paxos o Paxi con Antipaxos
- Leucade, chiamata anche Lefkàda o Santa Maura
- Itaca
- Cefalonia
- Zante, chiamata anche Zacinto
- Cerigo
Costituiscono di per sé una regione storica ben distinta con forti influenze culturali italiane e in modo particolare veneziane che si svilupparono a partire dal plurisecolare dominio veneziano, il quale assicurò che le isole non venissero assoggettate dall’Impero Ottomano. L’arcipelago divenne infine parte del moderno stato greco nel 1864.
Noi ne tocchiamo solo 4 (Itaca, Lefkada, Paxo e Corfu’) riservandoci nei prossimi anni di fare un viaggio mirato e di vederle bene tutte quante perchè ne vale davvero la pena.
Dopo Itaca ci fermiamo a LEFKADA e ci passiamo 3 notti.
Per prima cosa ci fermiamo a Nydri che si trova all’interno di una baia super protetta. Buttiamo l’ancora nella baia di fronte al paesello (tranquillity bay …insomma, non troppo trqnquilla) e non ci avventuriamo nel profondo fiordo che viene descritto come un parcheggio di barche e pure pieno di cantieri.
Oltre che non troppo tranquilla a causa dei motoschifi che continuano a passare, l’acqua non è cosi’ bella cme ci siamo abituati nelle ultime settimane per cui il bagno lo fa solo Fabio.
Decidiamo di andare in perlustrazione del paesello per vedere se ne vale la pena ma….l’Ondone non parte e io mi sono sganciata dal Tipota. Dopo mezz’ora che Fabio tira il cordone dell’accensione senza successo mente siamo portati alla deriva viene pietoso un australiano a riportarci a casa.
L’Ondone riparte subito e noi portiamo una bottiglia di vino all’australiano tanto carino (cosi’ si fa per mare).
Il paesino e’ molto vivo e decidiamo che ne vale la pena. Per cui ci docciamo e ci mettiamo belli e questa volta l’Ondone parte al primo colpo.
Spritz e cenetta super bella quasi pied dans l’aux
Il giorno seguente ( sabato 24 agosto) abbiamo un appuntamento!! Abbiamo rintracciato dei carissimi amici conosciuti a Singapore che navigano da anni e ora sono con il loro catamarano Eidos Cat proprio a poche miglia da noi. Li raggiungiamo e buttiamo l’ancora sulla loro poppa e poi….un’infinità di chiacchiere!!
Pranzo sul Tipota e caffè su Eidos! Ma che bello incontrare cosi’ tanti amici.
Ripartimo verso le 3 e dopo circa 8 miglia arriviamo a Lefkas città. Prima pero’ bisogna percorrere un canale con basso fondale segnalato con grandi boe verdi e rosse e a doppio senso: sulla destra c’è una estesa palude protetta regno di uccelli anche rari.
Facciamo carburante (il nostro serbatoio contiene 650 litri di gasolio) ed entriamo nel porto D-Marin di Lefkas.
Il porto è gigantesco e pieno di charter che oggi che è sabato stanno facendo il cambio equipaggio e ci sono tantissimi italiani.
Abbiamo due giorni in porto ed una lunga lista di cose da fare: lavanderia per le lenzuola, 3 lavatrici, cambiare i filtri del desalinizzatore e dell’acqua da bere, un po di lavoretti vari ma soprattutto pulire bene la barca che è incrostata di sale.
La sera siamo stanchi morti ma ci trasciniamo fuori dal porto per aperitivo e cenetta. Proviamo un ristorante fra quelli tutti in fila lungo il porto ma non è nulla di che’ (inoltre arrivano zaffate di sapore salmastro dalla palude …. che mentre si cena non è piacevole) per cui la seconda sera andiamo all’interno e ci troviamo benissimo in un posticino che sta nella piazzetta centrale.
L’interno del paesello è molto tipico: stradine strettissime che ricordano davvero le calle veneziane, piastrellate con grandi pietre bianche e lisce, silenziose e con la seggiola a fianco della porta per prendere un po di fresco.
Ma poi si arriva alla piu’ larga strada centrale che è pienissima di gente e dei soliti negozi: gioiellini, vestiti e gelati.
Comunque Lefkas ce la ricorderemo piu’ per la faticata dell’ultimo giorno.
- La notte suona l’allarme di acqua in sentina: c’è una perdita in un tubo che drena l’acqua dolce dalla prua. Apri e svuota tutti i paglioli piu’ il gavone di prua e fai tutte le prove del caso oltre a togliere decine di litri di acqua dalla sentina. Andiamo a dormire alle 3. Risolto
- Nel frattempo troviamo un dado d’ottone in sentina… arriva dallo stacca batterie principale….riiiischiooooo. Fabio ci lavora parecchio rifilettando la vite. Risolto
- Portiamo il motore elettrico del potino alla DHL locale. Lo impacchettiamo come una mummia e lo spediamo in Austria per una bella revisione…. faremo sapere alla Aquamot dove rispedircelo indietro (probabilmente a Catania). NB. via DHL 390 euro, con corriere greco 50 euro. Scegliamo il corriere greco…sperem
Finalmente alle 13.30 molliamo gli ormeggi pronti per metterci in fila con tante altre barche nell’ultimo pezzetto di canale in attesa dell’apertura del ponte girevole delle ore 14. Il ponte si apre ogni 2 o 3 ore (ma dipende dalla stagione….bisogna informarsi) e rimane aperto una quindicina di minuti consentendo il passaggio contemporaneo delle barche sia da nord che da sud.
Bisogna stare tutti in fila, praticamente fermi contrastando la brezza del pomeriggio e in trepida attesa…sembra quasi la partenza di una regata. Qui sotto il video.
Usciti dal canale andiamo verso nord, puntando all’isola di AntiPaxos.
Tempo bruttino e schiviamo alcuni temporali, arriviamo al tramonto in una baia spettacolare ma ce la godremo domani. Aperitivo e pasta fatta da Fabio.