Abbiamo messo la sveglia alle 8.30. Chiusura dei borsoni e ultima colazione tutti insieme, poi andiamo proprio davanti all’hotel dove hanno prenotato e i Brusadelli sbarcano. Fabio li porta con il Potino direttamente al pontile dell’hotel: che entrata da vip! E’ un po’ triste salutarli dopo questa bellissima settimana insieme: buona continuazione!
Proseguiamo il nostro viaggio:
Ci dirigiamo verso l’ingresso del canale e, come da istruzioni, chiamiamo sul canale 11 e ci danno praticamente subito l’ok a metterci in fila all’entrata (dopo aver verificatto il pagamento che abbiamo fatti on line…certo che 390 euro non sono pochi!).
Siamo gli ultimi di un trenino di 4 barche che va da est a ovest e dietro di noi non abbiamo nessuno. Ci siamo preparati per registrare questo momento storico: go pro fissata un battagliola per un time lapse mentre io ho al collo macchina fotografica e telefono.
E’ una bellissima esperienza: i muri laterali sono davvero altissimi soprattutto al centro e sopra le nostre teste passano dei ponti.
Qui sotto il video:
Il canale di Corinto è un alveo artificiale navigabile che collega il golfo Saronico, nel mar Egeo, con il golfo di Corinto, nel mar Ionio, tagliando in due l’istmo che li separa. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6 343 metri, una larghezza minima di 24,6 metri al livello del mare e una larghezza di 21 metri alla profondità di 8 metri, limitando così il passaggio a navi di stazza medio-piccola (circa 10 000 t).
L’idea del taglio dell’istmo venne per primo nel VII secolo a.C. al tiranno di Corinto Periandro, annoverato fra i sette saggi dell’antichità. Si racconta che fu interrogato in proposito anche l’oracolo di Delfi che rispose: “Né costruire, né scavare l’istmo. Perché Zeus ha costruito le isole dove pensava fosse giusto”.
Gli stessi storici antichi commentarono che l’oracolo negativo fu dovuto alla convergenza di interessi fra sacerdoti e abitanti di Corinto: i primi avevano paura che con l’apertura dell’istmo, avrebbero perso le offerte che mercanti e marinai tributavano loro per propiziarsi il difficile viaggio di circumnavigazione del Peloponneso, mentre i secondi temevano che la loro città avrebbe perso importanza visto che non sarebbe più stata il centro di approvvigionamento delle merci che arrivavano dal mare, ma solo un semplice punto di transito.
Il progetto del canale venne pertanto abbandonato preferendo al suo posto la costruzione di una strada pavimentata, chiamata diolco, che consentisse il trasporto, attraverso l’istmo, di merci o di intere navi (tirate in secco), evitando il periplo del Peloponneso.
Sbuchiamo nel golfo di Corinto dopo circa 40 minuti e subito dietro di noi si alza il ponte per far passare auto e pedoni a livello del mare.
Puntiamo sempre verso ovest: questo golfo è grandissimo ma da’ l’impressione di essere dentro un grande lago.
Io vorrei tanto fermarmi per andare in gita all’oracolo di Delfi (che so trova una decina di km verso l’interno) e sottoporre alla Pizia la domanda sulla bontà del nostro viaggio ma non riesco a convincere Fabio per cui tiriamo diritto per circa 8 ore a motore per un totale di circa 55 miglia.
Incontriamo anche un po di pioggia ma siamo molto contenti perché cosi’ si sciacqua un po la barca che ha ormai incrostazioni di sale ovunque….intanto lavoricchiamo al computer.
Decidiamo di fermarci in una larghissima baia vicino al paese di Monasteraki ma facciamo ben 3 tentativi con l’ancora perché c’è tanta posidonia e fatica a fissarsi.
Durante il bagno rinfrescante mi accorgo che c’è una lenza impigliata e arrotolata fra le pale dell’elica e allora Fabio-Samurai con il coltello va sotto e toglie l’intruso.
Doccia e poi a terra: spiaggia di sassolini con parecchia gente e all’interno un placido laghetto di acqua salata. Superato il parcheggio arriviamo in una taverna che piu’ taverna di cosi’ non si puo’ dove Fabio ha prenotato ma siamo solo noi.
Oggi c’è la luna piena.