Sveglia molto lenta e alla spicciolata anche perché abbiamo rollato parecchio questa notte a causa di un’onda che entrava nella baia al traverso.
Colazione, bagnetto e ce ne andiamo: pochissime miglia e buttiamo l’ancora in un posto bellissimo fra due piccole isolette (Tegani e Panteronesi)…. Ci è bastato vedere la foto di google maps per decidere di andarci.
Qui l’acqua è chiarissima e verde e ricorda molto la Pelosa in Sardegna (anche se più piccola). Purtroppo ci sono tante barche e gommoni.
Subito vediamo anche Neve, la barca di Elisabetta ed Enrico che Fabio va a salutare a nuoto e poi arriva anche un altro Amel50 (Almaviva).
Io, Fabio e i ragazzi nuotiamo fino allo stretto dove l’acqua è più verde e facciamo tante foto. Ci sono più pesci del solito ma sempre molto piccoli. Francesco e Federico sono molto carini e collaborativi e si divertono come dei matti con la go pro (alla sera dobbiamo fare pulizia di foto e video per tenere solo quelli che hanno un senso).
Per pranzo una cofana di insalata di riso che non facevo da tanto tempo e mi ha fatto tornare giovane.
Poi segue pomeriggio molto social: invitiamo in barca Mario e … (non ricordiamo il nome) per un caffè e tante chiacchiere “ameliste” e poi andiamo a nuoto da Neve per un altro caffè e ancora chiacchiere.
Verso le 5 lasciamo questo posto bellissimo e dopo pochissime miglia andiamo a buttare l’ancora nello stretto fra Antiparos e Despotiko: qui ci eravamo già stati nel 2012 e ricordiamo tanti momenti.
A Despotiko sono in corso i lavori archeologici per riportare alla luce un grande tempio di Apollo per il sito è ancora chiuso al pubblico.
Nell’antichità era chiamata Prepesinthus, venne citata da Strabone e Plinio il vecchio, poi non ci fu più nessuna menzione dell’isola fino al XV-XVII sec
Dal 1207 al 1537 l’isola fu sotto dominio veneziano (famiglia Sanoudos) poi passò ai turchi. I pirati che infestavano l’Egeo a quei tempi ne fecero una base di ricovero: l’isola offre una piccola baia protetta verso Antiparos chiusa a nord dall’isoletta di Tsimintri. Nel 1675 il pirata francese Daniel provò a cercare scampo dai turchi rifugiandosi sull’isola, ma i locali lo consegnarono alle autorità turche, che lo decapitarono assieme a tutti i membri del suo equipaggio. Per rappresaglia altri pirati francesi poco dopo assalirono l’isola massacrandone tutti gli abitanti.
L’isola venne dunque abbandonata e poi venduta a Tzortzis Baos di Mykonos e Petros Mavrogenis di Paros, e deve il suo attuale nome proprio a questi due signorotti che i locali chiamavano “despotes” (δεσπότες).
Lo stretto che separa Despotiko da Antiparos ha una profondità minima di circa 1 m, con l’isolotto intermedio di Tsimintiri. Questo basso fondale dello stretto suggerisce la possibilità di un collegamento tra Antiparos e Despotiko in tempi antichi. Sono inolte stati trovati ad una profondità di 3m tombe, un pozzo e un forno oltre a delle strutture che sembrano delle trincee di viticultura: ciò implica che un istmo potrebbe aver collegato Despotiko, Koimitiri e Antiparos almeno fino al periodo ellenistico.
Per cena ovviamente andiamo da Captain Pipinoso ristorante molto conosciuto che appende fuori i polipi a seccare ma stasera ci sono pochi polipi e piu’ sgombri.
Torniamo in barca solcando un’acqua fermissima che sembra quasi uno specchio e iniziamo il torneo di Burraco: come sempre i Brusa ci batostano perche sono fortunatissimi.
Con il buio viene ad ormeggiarsi vicino a noi una barca che subito mette musica tekno a palla e ci innervosisce molto: proviamo ad illuminarli e a dirgli di spegnere ma vanno avanti fino ad oltre mezzanotte…ma si puo??